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Il libro, nato dall'esperienza trentennale dell'autrice con le persone sorde e le loro famiglie, si propone un duplice obiettivo. Il primo, più teorico, mette al centro la domanda di benessere psicologico che proviene dalle persone sorde, analizzando i presupposti culturali e tracciando una mappa del repertorio dei requisiti e degli elementi necessari, per lo psicoterapeuta udente come per quello sordo, per costruire un processo rispettoso delle particolari esigenze del paziente sordo: si affrontano nodi cruciali quali la centralità della condivisione degli strumenti comunicativi e linguistici, l'utilizzo dell'interprete LIS, l'importanza e l'uso dei sogni. Il secondo obiettivo, più operativo, è di presentare un modo di procedere personale, messo a punto negli anni. L'autrice non intende proporre uno specifico orientamento psicoterapeutico bensì descrivere un metodo che ponga al centro la qualità della relazione e il rispetto dei valori di riferimento del paziente. Per offrire un panorama delle varie possibilità di lavoro terapeutico con i sordi, sono presentati sette casi clinici: persone molto diverse, storie personali complesse e coinvolgenti, sovente segnate da ferite multiple. Il testo, pur essendo dedicato a psicologi e a psicoterapeuti in formazione, per chiarezza espositiva e per il voluto utilizzo di un linguaggio non specialistico, è pienamente fruibile da coloro che apprezzano la differenza come fonte di ricchezza...